Un po' di storia...

Fermo restando che una religione genuina, in sintonia con il vero Dio di Amore, mai affonderà le proprie basi in questo mondo ma in quello che verrà, l'attribuirne l'esatta e precisa origine spazio-temporale ed individuare quali siano state le sue fonti è sempre risultata un'operazione quantomeno azzardata. Quel che maggior conta è lo spirito che anima la suddetta, più di quando e dove è stata manifestata. E parlando per, l'appunto, di Spirito che anima, se vogliamo capire quali siano state le origini del Catarismo dobbiamo tornare indietro nel tempo, fino a dove risalgono le prime fonti storiche attestanti il fiorire delle religioni gnostiche.

Tutte le religioni gnostiche si sono sempre innanzitutto chieste <<Perché>>. Un grande <<perché>>, che pronunciato con un sereno sorriso sulle labbra dai sui membri, mai li avrà fatti decadere accettando verità e sapienze preconfezionate e di secondo mano. Cosa non da poco per l'antichità. Per noi chiedere ed interrogarsi sui concetti fondamentali dell'esistenza pare essere un qualcosa del tutto normale (pur se purtroppo non per tutti), e comunque nessuno arrischierà la vita del nostro corpo per averlo fatto (almeno per il momento). All'epoca invece si moriva, e la storia della Gnosi è disseminata di Martiri. Non erano superuomini, ma uomini semplici, uomini come tutti noi, uomini in cerca di verità, desiderosi di conoscere qual era il loro posto in quel mondo. E loro si chiedevano appunto come potesse essere che un Dio che veniva proclamato come infinitamente buono e onnipotente, che tutto aveva creato e che tutto sapeva, avesse potuto concepire un mondo così abominevole, soffocato com'era e com'è dal male e dalla mortalità.
La parola greca Gnosi, che significa conoscenza, indica un spiritualità che si focalizza nel giungere alla salvezza proprio attraverso una sapienza che trascende quella delle tradizionali religioni. Una conoscenza non basata sul mero accademismo, quanto piuttosto sul contatto diretto e reale con il divino, al di là dei codici, al di là dei dogmi, al di là della corruttibilità del sapere fine a sé stesso. Attraverso uno sguardo disilluso su questo mondo, lo gnostico sa che questo terre non sono le sue, sa che egli quaggiù non è altro che uno straniero, e pertanto ogni sua azione viene indirizzata alla conquista di quel mezzo che gli permetterà di trascendere la Grande Illusione.
La consapevolezza che noi non siamo di questo mondo, e che dobbiamo far ritorno nella nostra Patria Originaria attraverso la conoscenza diretta di Dio: tale è lo spirito che anima le religioni della Verità. Questo movimento si è sviluppato, attraverso i secoli, cambiando di volta in volta forma, per meglio adattarsi ai bisogni e alle mentalità dell'epoca. Pertanto, partendo da Zarathustra, passando dal Marcionismo, dal Manicheismo, dal Paulicianesimo, dal Bogomilismo fino a giungere al Catarismo, si può dire che il substrato di questa evoluzione rimane sempre la stessa: uno smisurato amore per la Verità e la Salvezza. Le sostanziali differenze tra le varie interpretazioni sono da attribuire a particolari teologici ed epocali, e a delle verità che spesso l'uomo, perlomeno fino a quando si troverà nella limitatezza della sua prigione carnale, non riuscirà mai a cogliere pienamente, a parte quelle piccole intuizioni che aiutano a discernere la luce dall'oblio.

Lo spirito che anima la nostra comunità è atemporale e svincolata dai legami con tale mondo, ma riconosce anche la grande esigenza di ecumenismo oggigiorno presente, e sempre comunque conservando la propria identità e vedendo nella proposta Catara la via più breve che porta alla salvezza, non confuteremo mai del tutto, a priori, quelle correnti religiose inspirate, considerandole come l'insieme di quei tanti frammenti di quel puzzle spirituale di cui noi stessi facciamo parte.Il termine Catarismo (perfezione, perfetta eresia) venne per la prima volta coniato dagli inquisitori per definire coloro che si ritenevano dei Buoni Cristiani, o Buoni Uomini. Andremo comunque avanti con tale denominazione, Catarismo, e Gnosticismo, per facilitare l'approccio delle persone a questa dottrina, evitando di creare confusione. Avremmo certamente anche potuto dichiaraci semplicemente Cristiani, a maggior ragione che non facciamo altro che allinearci pienamente con la spiritualità e gli insegnamenti del Cristo, ma era anche importante sottolineare la linea di demarcazione con la teologia della Chiesa di Roma, così tanto distante dalla nostra.

Il Catarismo è il Cristianesimo originale ed autentico

Il Catarismo ha ben poco in comune con quel Cristianesimo professato dopo il Concilio di Nicea. Noi ci richiamiamo, come l'hanno fatto i nostri predecessori, sempre ai valori originali del messaggio salvifico del Cristo, un messaggio fatto di amore, di pace, e di Conoscenza. Ci riallacciamo alla Verità professata da Gesù, da Marcione, da Paolo di Tarso. Siamo in filiazione diretta con la Verità ma, nonostante questo, ed anzi proprio per questo il Catarismo fu accusato di eresia, quando ad essere eretici e profanatori del vero insegnamento sono stati gli stessi accusatori. Ma facciamo qualche passo indietro.

Siamo alla fine del secolo, fase nella quale la Chiesa di Roma era assiduamente impegnata sul piano politico. Si discutevano varie tematiche, quali l'elezione dei vescovi o la gestione dei diritti feudali. Si pensava molto alla mondanità , ma poco, molto poco ai bisognosi, ed ancor di meno allo Spirito. In tale contesto, sorsero un po' in tutta Europa dei movimenti di protesta contro questo stato di cose. Si punto' l'indice contro il forte materialismo ecclesiastico e la sua proverbiale corruzione, in assoluta antitesi rispetto al messaggio evangelico. Il popolo, suffragato e disgustato dallo strapotere dello Stato-Chiesa fu spinto, come spesso accade quando tutto diventa dominio dalle tenebre, nel cercare un fiammella di speranza e di verità. Questo avviene per le singole persone nei momenti di difficoltà , ma anche per intere popolazioni quando il Male tende a dilagare in una maniera talmente eclatante. E così fu.

Sul piano storico, è provato che il Catarismo deriva dal Bogomilismo, il quale fu a sua volta influenzato dal Paulicianesimo. Il Bogomilismo fiorì alla fine del primo millennio in Bulgaria, a Costantinopoli presso i suoi monaci, in Asia minore ed in Serbia, dove diventerà religione ufficiale fino alla conquista turca alla fine del XVe secolo.

I primi focolai apparirono in Champagne, a Vertus intorno all'anno 1000, a Orléans nel 1022, a Monforte nel 1034 per citarne solo alcune. Tutte queste comunità fiorirono in Europa occidentale verso l'anno Mille, prendendo nomi diversi in base alle regioni di nascita, ma vennero comunque identificate tutte, abbastanza sommariamente come Manicheiste, come la loro fede, il Manicheismo. Tali movimenti, affini al Catarismo, sparirono abbastanza in fretta senza lasciar molte tracce. Mentre in altre regioni, come nel Sud delle Francia e nel Nord Italia, essi si raggrupparono e si organizzarono stabilmente tra il XIIe e il XIIIe secolo, per poi affiliarsi sotto una comune dottrina. Mentre nel Nord della Francia si brucia e si scomunica, nel Sud ci si mette intorno ad un tavolo per discutere, tolleranza probabilmente spiegabile attraverso una lunga coabitazione sul territorio di diverse fedi, da quella ebraica a quella mussulmana.

Uno dei motivi dei principali motivi per cui il Catarismo si diffuse tanto rapidamente, fino a rappresentare un vero e proprio pericolo per la Chiesa di Roma, è certamente la coerenza con nei confronti del Vangelo attraverso la quale viveva la comunità aderente a tale nostra proposta di redenzione. Tale lampante esempio di fede e amore Cristiano consentì loro di guadagnarsi da subito una grande fiducia presso la popolazione, contrariamente al clero cattolico. Pur continuando a svolgere le loro proprie mansioni lavorative, solitamente artigiane, essi mai smettevano di predicare valorosamente la nostra fede. Tale scelta, in conformità con quanto predicava San Paolo, permise loro di rimanere maggiormente a contatto con la realtà della vita quotidiana delle "pecorelle", di sostenerle nei loro problemi e affanni, nelle loro speranze, nei loro malcontenti. Pur essendo di Dio, rimanevano un sostegno per il popolo. I soldi derivanti dai loro introiti permetteva loro di spostarsi, andando di città in città predicando, e di compiere delle opere di bene. La povertà personale era comunque prescritta. 

                                                                                             Cause della persecuzione

Il loro anticlericalismo, la loro intransigente opposizione alla gerarchia cattolica, della quale abiurano la sua smodata voglia di potere, e quindi di perversione del messaggio del Cristo, il rifiuto dei sette sacramenti, il loro nichilismo di fronte ad una vita della quale loro non si sentivano parte, perché ad una mondo pieno di malvagità, di morte e di corruzione preferivano realizzare già adesso, dentro di loro, il Regno di Dio che presto verrà, tutto questo valse ad attirarsi i fulmini di Roma, che li bollarono quali eretici.

La Chiesa cattolica, all'inizio del '1200, affida ai cistercensi e agli ordini mendicanti (domenicani e francescani, ordini creati ad hoc sul modello cataro, nel tentativo di destabilizzarne l'egemonia attraverso il loro stesso esempio di coerenze evangelica, ma con un'intenzione ipocrita sin dal principio) di combattere questa per loro pericolosa eresia. Ma i Catari sono difficili da convincere, e la loro fede nella Verità è più forte che mai. Il diavolo, nonostante le suadenti predicazioni del suo Domenico di Guzman, se ne dovrà tornare a Roma con la coda tra le gambe.

                                                                                                  In Francia

Di fronte a questi repentini insuccessi, il papa Innocenzo III lancia, nel 1208, la prima crociata sul territorio cristiano contro quelli che venivano anche definiti "Albigesi", un termine preso dalla città francese, sede di una delle principali diocesi Catare della Linguadoca. Un ulteriore pretesto di questa infausta azione era l'assassinio, a Saint-Gilles, del legato pontificio Pietro di Castelnau. Un omicidio ovviamente a sfondo politico, e non certo dottrinale. Per la Chiesa si tratta di soffocare una corrente religiosa in sintonia con gli insegnamenti di Cristo, e quindi pericolosa per l'egemonia ecclesiastica. Per il potere centrale francese, si tratta di sottomettere i Signori del Sud, diventati troppo indipendenti. Ed anche se l'attuale Re di Francia, Filippo Augusto, non vorrà mai intervenire direttamente nella crociata, accorderà il beneplacito ai suoi Vassalli, talmente desiderosi di potersi appropriare dei ricchi territori di Tolosa.

Una forte armata composta da centoventimila uomini, considerata il meglio della cavalleria crociata, al quale si aggiunsero altri centomila tagliagole in cerca di fortuna, si radunarono a Lione, sotto la guida di Simon di Montfort e dei rappresentanti della falsa Chiesa. L'orda malefica era pronta per entrare in azione.

La guerra durerà vent'anni, dal 1209 al 1229.

La prima città ad essere espugnata fu Béziers. In quell'occasione, venne chiesto al legato pontificio Arnaud Amaury, abate di Citeaux, come distinguere i cattolici dai catari, e lui rispose con una frase terribile, degna della ferocia del dio antico-testamentario: <<Uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi.>> Furono trucidati in ventimila, tra donne, uomini e bambini, ed Amaury ovviamente ricevette le congratulazioni dallo stesso papa in persona.

Nel 1215 il nuovo Re di Francia, Luigi VIII, scorgendo in quei frangenti ottime opportunità di arricchimento, interviene personalmente nelle operazione militari. Fu un'ulteriore svolta che porò, nel 1229, Raimondo VII di Tolosa, stremato dalla guerra, a dichiarare fedeltà al Re e negare ogni ulteriore appoggio ai Buoni Uomini. La regione Occitana perde la sua autonomia, e viene riassorbita ai territori della Corona.

Nel 1233, per opera di Gregorio IX venne ufficializzata l'Inquisizione come "Inquisitio heretice pravitatis". Questi boia, travestiti da uomini di Dio, avevano il compito di individuare, torturare e molte volte uccidere tutti coloro che erano anche minimamente sospettati di eresia. Il loro sporco compito venne facilitato dall'impossibilità dei Catari di prestare giuramento. Individuarli era un compito facile. Oltretutto a questo, un fedele poteva essere consacrato soltanto da un Perfetto, così come i morenti.

Fu così che, gradualmente, omicidio dopo omicidio, i Buoni Uomini iniziarono a scarseggiare e, di fronte al pericolo di perdere lo Spirito Consolatore senza poterlo più richiamare per la difficolà di reperire altri Consolati, molti sopravvissuti praticarono l'Endura, il Sacro Suicidio che avrebbe permesso abbandonare il loro corpo degnamente, ed entrarenella Casa del Padre.

L'intolleranza nei confronti degli inquisitori si concretizzò nel 1242, ad Avignonnet, dove due di essi insieme al loro seguito furono uccisi (non da Catari ma da dei cavalieri che avevano preso in simpatia la causa dei Buoni Uomini). Questo fatto fu scattare una dura risposta da parte della Chiesa, che arrivò ad espugnare, nel Marzo del 1244, una delle ultime roccaforti Catare, Montségur.

                       L'ultimo Cataro ufficialmente riconosciuto fu Guglielmo Belibasta, arso nel 1321 da Jacques Fournier, 

                                                                                        il futuro papa Benedetto XII. 

                                                                                                        E in Italia...

Il Catarismo in Italia godette del sostegno dei Ghibellini, anti-papali, e questo fino al 1226, anno nel quale il suddetto partito perse la battaglia di Benevento, a favore di quello guelfo degli Angioini. Ci fu quindi una progressiva decadenza del movimento cataro che sfociò, similmente a come avvenne in Francia a Montségur, con la presa nel 1276 della rocca di Sirmione, dove si erano rifugiati numerosi Consolati italiani ed occitani.

                      Furono tutti arrestati e portati all'Arena di Verona, dove nel 1278 furono bruciati 174 Consolati sul rogo. 

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